Il Disturbo da Accumulo (Hoarding Disorder) è un disturbo che sta ricevendo sempre più attenzione sia da parte dei ricercatori che da parte dei non addetti ai lavori. Il termine “hoarding” ha cominciato, infatti, ad entrare nel vocabolario comune principalmente per il successo di alcune serie TV, prodotte negli Stati Uniti e ritrasmesse in Italia (come “Hoarders” e “Buried Alive”), le quali, seppur semplificando molto il problema, hanno alzato il livello di consapevolezza generale su questo tema.
Le persone affette da tale disturbo possono acquistare e non essere in grado di buttare via numerosi oggetti apparentemente inutili o di scarso valore economico, in larga parte a causa dell’attaccamento emotivo che li lega a questi oggetti. Le loro abitazioni diventano quindi ben presto molto caotiche al punto da impedire le normali attività come il pulire, il cucinare e il camminare per casa. Nei casi più gravi, le persone possono essere letteralmente sepolti vivi nella propria casa dagli oggetti che hanno accumulato nel corso del tempo. Vivere in queste condizioni mette a rischio l’incolumità delle persone anche perché aumenta il rischio che si possano sviluppare incendi o contrarre gravi problemi di salute a causa delle precarie condizioni di igiene.
Anche se si tratta di un caso estremo, la storia dei fratelli Collyer (primo caso documentato di hoarding, dal cui nome Sindrome di Collyer) può dare un’idea della drammaticità del disturbo: i due fratelli morirono nel ’47 nella loro casa di New York schiacciati da 140 tonnellate di cianfrusaglie. Questo caso fece così scalpore ai tempi che l’espressione “Collyer brothers” (fratelli Collyer) era diventata un modo di dire tra le madri newyorkesi per riferirsi al disordine nelle camerette dei propri figli.
Per approfondire:
- American Psychiatric Association (APA) (2013). DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
- Hooley, J. M., et al. (2017). Psicopatologia e psicologia clinica. Pearson.
Laureato in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia, è Dottore di Ricerca in Scienze della Formazione e della Comunicazione e Professore a Contratto presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzato presso la Scuola di Psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Costruttivista Relazionale – Centro di Terapia Cognitiva di Como, è iscritto all’Albo degli Psicologi della Lombardia (n. 16842).
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