Sognare, una funzione umana che desta usualmente grande curiosità.
Le immagini e le emozioni che restano al risveglio pongono spesso al sognatore domande sui significati e sulle indicazioni che questo prodotto della mente potrebbe avere, per questo motivo l’essere umano ha cercato di darne un senso sin dai tempi antichi.
In ambito psicologico lo studio di quest’attività viene fatta risalire comunemente ai lavori di Sigmund Freud, che certamente è stato uno degli studiosi che più ne ha analizzato in profondità le caratteristiche.
Bisogna però sottolineare che i sogni sono stati di interesse dell’uomo già in tempi ben più remoti. Le prime teorie sul sogno si possono infatti far risalire a Platone (427 a.C.) il quale riteneva fossero una manifestazione di una parte che l’essere umano teneva nascosta perché rappresentativa di appetiti tremendi, selvaggi e contrari alla legge. Questa teoria era a quel tempo molto lontana rispetto alla forte credenza che i popoli avevano dell’attività onirica come premonitrice di eventi.
Si pensava allora che i morti conoscessero il futuro e sognandoli quindi si potessero avere delle anticipazioni sui prossimi avvenimenti (oniromanzia). In sostanza le idee di Platone non avevano terreno fertile per essere seguite e approfondite e per lungo tempo il sogno restò legato alla divinazione.
Nel Medioevo la religione cristiana ebbe un forte impatto sulla lettura onirica in chiave dicotomica, tra angelico e demoniaco. La religione ne avversò così la tradizione dell’analisi e delle pratiche divinatorie affiancandole alla stregoneria, da combattere con ogni mezzo.
Mentre nelle altre parti del mondo la cultura del sogno veniva via via coltivata in associazione ad aspetti di spiritualità e spesso legata ad esempio alla sacralità delle pratiche sciamaniche, in Occidente, e soprattutto in Europa, il sogno rimase a lungo relegato nelle credenze popolari, ben rappresentate ad esempio dalla Smorfia e dalle diverse letture del simbolico onirico. Questo approccio durò fino al Rinascimento, epoca in cui il forte impatto del “naturalismo” e gli studi sulla fisiologia e anatomia riportarono l’attività onirica alla funzione cerebrale. A livello fisiologico il sogno verrà inquadrato per lungo tempo come scarto della coscienza.
In questo sviluppo storico culturale la pubblicazione del testo di Freud “L’interpretazione dei sogni” (1899) fu quindi opera dirompente, per alcuni versi anche scandalosa, ed ebbe il grande merito di riaprire studi e letture profondamente diverse in questo versante.
Nella teoria freudiana i sogni sono la forma che l’attività psichica assume durante lo stato di sonno e sono la realizzazione allucinatoria di desideri inappagati durante la vita diurna.
Sono una via che permette di accedere a ricordi, sensazioni, rimossi dalla parte conscia. Si tenga conto che l’Io svolge una funzione di controllo della parte inconscia camuffando i sogni attraverso il lavoro onirico e rendendoli a primo impatto privi di un senso chiaro e facilmente comprensibile.
Freud infatti distingue nel sogno un contenuto manifesto e un contenuto latente. La parte manifesta è la scena onirica che si vive nel sogno, mentre il contenuto latente è l’insieme delle tendenze che hanno dato vita a quella scena.
Freud teorizzò che la trasformazione del latente in manifesto avvenisse attraverso quattro fondamentali meccanismi: Spostamento, Condensazione, Rappresentazione Plastica ed Elaborazione Secondaria.
Lo Spostamento, secondo lo psicanalista, è la parte essenziale del lavoro onirico. Nel sogno l’importanza psicologica del contenuto non è infatti la stessa della veglia, in sostanza un contenuto manifesto che può apparire banale potrebbe essere a livello latente estremamente intenso. Ad esempio pulsioni molto potenti e poco elaborate, o poco gestibili in quel momento della propria vita, possono essere rappresentate da scene semplici e molto meno attivanti emotivamente.
La Condensazione è il meccanismo che aggrega una serie di contenuti latenti in un unico elemento manifesto. Il sogno risulta infatti scarno, misero, rispetto alla ricchezza dei pensieri del sogno stesso.
La Rappresentazione Plastica è il processo grazie al quale i pensieri vengono trasformati in rappresentazioni, in genere visive. I pensieri e i sentimenti in sostanza vengono trasformati in immagini, come un film o un’opera teatrale.
Infine l’Elaborazione Secondaria è il rimaneggiamento necessario ad eliminare le contraddizioni, le incoerenze e le apparenti assurdità. Questo processo serve a renderlo il più possibile logico e comprensibile.
Freud lega strettamente questo suo lavoro d’interpretazione al lavoro psicanalitico, in particolare la trasformazione del materiale onirico, secondo lo studioso, corrisponde al processo osservabile nella formazione dei sintomi nevrotici. I sintomi hanno ugualmente un significato, come i sogni esprimono un pensiero. Sono, come l’attività onirica, simbolici.
Ma come avviene l’analisi del sogno? Nella tecnica freudiana, l’analisi del contenuto onirico è possibile attraverso la tecnica delle associazioni libere, che mano a mano permettono di far emerger il complesso dietro la parte onirica. Con questa tecnica Freud richiede al paziente di lasciar fluire tutto ciò che si presenta alla mente senza tentare di controllarne il contenuto in modo cosciente, aprendo così degli spiragli a eventuali contenuti rimossi o censurabili dalla parte conscia.
Dalla teoria freudiana si sono poi avviati vari approfondimenti su questa tematica che hanno portato alla produzione di altre diverse teorie, ma le fondamenta rimangono quelle dell’innovativo lavoro di Sigmund Freud il quale ha dedicato l’intera vita a questi studi, con il coraggio di chi non si ferma di fronte al timore di platee ed epoche talvolta resistenti alla rottura di schemi preesistenti.
Laureata in Psicologia Clinica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Specializzata presso la Scuola di Psicoterapia ad Orientamento Sistemico e Socio-Costruzionista di Milano – Centro Panta Rei, è iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia (n. 13131). Abilitata alla valutazione peritale come Consulente Tecnico di Parte (CTP) e Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) presso lo Studio RiPsi, è terapeuta EMDR.
0 comments on “Sogno o son desto?”